La Stampa - 23/12/2001
L´ADEGUAMENTO DELLA FERROVIA E´ STATO INSERITO DAL
GOVERNO TRA LE 19 OPERE PRIORITARIE
Sì alla nuova linea del Sempione
Dallo scalo di Domo2 al tunnel di Iselle
DOMODOSSOLA
La nuova linea ferroviaria del Sempione è tra le diciannove grandi opere che il
Comitato interministeriale per la programmazione economica ha ritenuto vitali
per lo sviluppo economico del Paese. Al corridoio più veloce d´Europa è
rinosciuta un´importanza strategica, al pari del ponte sullo Stretto di
Messina, all´alta capacità ferroviaria e all´asse viario Ventimiglia-Novara.
E´ un momento storico. Paragonabile a quello di 106 anni fa che sfociò nel
trattato di Berna, quando dopo un lungo dibattito (che rifletteva interessi
commerciali e militari) Italia e Svizzera si convisero dell´utilità di aprire
una nuova via ferrata attraverso le Alpi. E la scelta ricadde sul Sempione.
Quell´accordo diventò legge nell´agosto 1898, quando Umberto I diede il via
alla costruzione della ferrovia tra Briga e Domodossola. In questi anni gli
svizzeri hanno continuato a credere nel Sempione e soprattutto nel trasporto
intermodale: i tir che viaggiano sui treni merci. Per questo hanno costruito il
nuovo tunnel del Lotschber e stanno completando l´adeguamento della sagoma del
traforo centenario. Già oggi la rotta del Sempione è attraversata da treni che
trasportano i camion, con tanto di vagone ristorante e cuccette per gli autisti.
Ma i limiti tecnici della linea impongono un traffico inferiore alle possibilità.
Da qui la necessità, colta dal Governo, di rifare la linea da Domodossola all´imbocco
dei venti chilometri del tunnel italo-svizzero. Valter Zanetta, deputato di
Forza Italia che dall´Ossola ha conquistato il seggio a Vercelli, ha capitanato
l´azione parlamentare e tessuto i rapporti con il ministro Lunardi. «Le
pendenze della vecchia linea - dice Zanetta - toccano addirittura il 26 per
mille e il raggio di curvatura della galleria elicoidale di Iselle, che consente
di superare un notevole dislivello, impone forti limitazioni. E visto che è
improrogabile lo spostamento del trasporto dalla strada alla rotaia si è deciso
di rifare la linea». Zanetta anticipa la prima ipotesi: «Bisogna addolcire il
tracciato, eliminare le forti pendenze. Per questo la soluzione potrebbe essere
quella di una nuova ferrovia che dallo scalo di Domo2 passa da Trontano,
Montecrestese per poi entrare nel territorio di Crodo e raccordarsi a Iselle.
Trenta chilometri, quasi tutti in galleria. I tempi? Una decina d´anni, ma
occorre prudenza. Ci sono già i miliardi per finanziare il progetto. E´ un
primo obiettivo centrato, grazie anche all´azione della Regione». L´assessore
Ettore Racchelli aveva fatto pressione su Ghigo per inserire il Sempione nella
Legge Obiettivo. Ed oggi anche il deputato Marco Zacchera, di An, sottolinea la
concretezza del risultato: «Ora continueremo a batterci per l´adeguatezza dei
finanziamenti». E la soddisfazione del risultato è espressa, a nome dell´intero
territorio, dal presidente della Provincia. «Sono entusiasta - dice Ivan
Guarducci - per questo risultato. La nuova linea eliminerà i vincoli di oggi e
consentirà un traffico su rotaia con tempi `europei´».
Carlo Bologna
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