La Stampa - Venerdì 11 Maggio 2001
Ricordato ieri in una cerimonia l’aiuto degli ossolani nei momenti più tragici dell’alluvione
Gondo, un villaggio che vuole
rinascere
l prefetto: «Vco e Vallese
uniti nella protezione civile»
Adriano Velli
GONDO Nel giorno della rinascita di Gondo, dopo il tragico autunno e il
lungo buio dell’inverno, il sindaco e gli abitanti del piccolo villaggio
svizzero di confine devastato dall’alluvione hanno voluto ribadire il loro
grazie alle autorità del Vco e agli amministratori ossolani per la concreta
solidarietà dimostrata nei momenti più drammatici.
Con le colonne di soccorso Svizzere bloccate sul Sempione, erano infatti stati
vigili del fuoco, finanzieri, volontari italiani, accorsi dai centri vicini, a
collaborare con gli abitanti del villaggio superstiti nelle prime operazioni di
soccorso e nella pietosa opera di recupero dei corpi delle vittime sotto le
macerie delle case crollate. Una collaborazione che si era estesa alla ricerca
dei dispersi con l’impiego di sommozzatori, elicotteri, numerose suadre di
vigili del fuoco che avevano scandagliato per parecchi chilometri il torrente
Diveria. «Non dimenticheremo mai l’aiuto che ci avete dato- ha detto il
giovane sindaco di Gondo Roland Squarati, fratello di Herman e Gabriel, gli
unici due dispersi, entrambi pompieri- oggi siamo qui per parlare di
ricostruzione, della volontà di veder rinascere il nostro paese che ha avuto
tredici morti su 170 abitanti. Non sappiamo ancora se tutti i superstiti
torneranno a stabilirsi nel nostro villaggio ma coloro che sono nati qui
vogliono sicuramente continure a vivere a Gondo».
Alla semplice cerimonia sono intervenuti il prefetto Maria Fiorella Scandura, il
questore Raffaeele De Astis con il dirigente del settore di polizia di Domo, il
comandante provinciale dei vigili del fuoco con i rappresentanti dei
distaccamenti più impegnati nelle operazioni i soccorso, il comandante della
compagnia dei carabinieri, i sindaci di Domodossola Mariano Cattrini con
l’assessore Paolo Bologna e di Varzo, Bruno Stefanetti che, con il collega di
Trsquera Gianfranco Baudin, aveva percorso più volte a piedi la strada del
Sempione dissestata per raggiungere Gondo. Il prefetto del Vco ha ricordato «gli
stretti legami fra le popolazioni del Vallese e del Vco» auspicando, sulla base
di un trattato, una «maggiore collaborazione fra le zone di confine nel settore
della protezione civile, anche attraverso esercitazioni e programmi di sicurezza
comuni».