La Stampa - Sabato 26 Maggio 2001
L’allarme è scattato ieri
alle 17 dopo che un camion ci è finito dentro danneggiando semiasse e
pneumatici
Si apre una voragine, chiusa la superstrada
Interviene l’Anas, traffico deviato fra Montecrestese e Masera
MASERA
Si è aperta una nuova voragine sulla superstrada ossolana, una buca
profonda sulla carreggiata fra il viadotto «Melezzo» e lo svincolo di Masera.
Nessun ferito ma un camion e due auto hanno riportato danni. Con un
provvedimento dell’Anas, ieri sera è stata chiuso al traffico il tratto
dell’arteria compreso fra gli svincoli di Montecrestese, con uscita
obbligatoria per gli automobilisti provenienti dal Sempione, e di Masera dove
sono stati bloccati quelli provenienti da sud. Il traffico è deviato sulla
provinciale Masera- Montecrestese, un percorso di pochi chilometri.
L’allarme è scattato attorno alle 17 di ieri sera anche se il primo
cedimento, inizialmente di piccola entità, si è manifestato qualche ora prima
sulla carreggiata nord- sud. Dopo Domodossola, la superstrada si restringe
infatti a due sole carreggiate. Nella piana di Masera, l’arteria corre in
rilevato, a una decina di metri d’altezza, fino all’imbocco della galleria
Montecrevola. Nella carreggiata si è aperto un buco che è diventato via via
sempre più grosso e pericoloso, fino a raggiungere i due metri circa di
profondità, tre metri di larghezza e lunghezza. Un camion ci è finito dentro
per primo. L’autista se l’è vista davvero brutta. E’ riuscito a fatica
riportare fuori il mezzo nonostante la rottura di un semiasse e dei pneumatici.
Ruote e gomme danneggiate anche per due auto che sono riuscite ad evitare solo
in parte la voragine. Sono accorse subito pattuglie della polstrada e dei
carabinieri di Domo che hanno bloccato e poi deviato il traffico, evitando guai
peggiori. Tempestivo anche l’intervento dei tecnici e dei mezzi dell’Anas:
ieri sera le prime ruspe erano già al lavoro. Le prime operazioni hanno
tuttavia richiesto particolari cautele. Si teme infatti che la buca si sia
aperta sulla carreggiata in seguito a un’erosione sotterranea, provocata da
infiltrazioni che potrebbero risalire ancora all’alluvione di Ottobre.
Un’ipotesi inquietante che rende incerti i tempi di ripristino della
circolazione sull’arteria. Su questo punto Anas e polstrada infatti non si
sbilanciano.
L’alluvione dello scorso ottobre aveva già eroso un tratto all’altezza
della centrale di pompaggio della Snam, a pochi chilometri di distanza dalla
nuova interruzione. La furia delle acque aveva provocato il crollo di un tratto
del rilevato. Era stato realizzato un passaggio provvisorio e l’Anas aveva
presentato un progetto per la ricostruzione dell’arteria, con un nuovo sistema
di canalizzazione delle acque.