La Stampa -
2/11/2001
I PROGETTI DEL PARCO: SI PUO´ RISPETTARE L´AMBIENTE E
CREARE REDDITO SENZA DIVENTARE DISNEYLAND
All´Alpe Veglia con la funivia
Strada pericolosa, si valutano le alternative
VARZO
«Vogliamo un parco accessibile a tutti, con uno sviluppo economico, rispettoso
della natura che permetta alle nostre popolazioni di vivere senza dover lasciare
la montagna». Marco Piretti, presidente dell´Ente Parco naturale Veglia-Devero,
chiarisce quale debba essere il futuro dell´area protetta: «La nostra
amministrazione - sostiene - è per un parco chiuso al saccheggio ma che non
diventi un soprammobile. Vogliamo creare infrastrutture e attività ricettive
che consentano ai turisti di venire fin qui». Piretti ci tiene a precisare
quanto è nelle sue intenzioni, e della Giunta che presiede, dopo che da più
parti, sempre più insistenti, si levano le voci che vogliono il parco isola
felice e irraggiungibile. L´ultima era stata quella di Mario Scaltritti,
esponente dell´associazione «Amici dell´Alpe Veglia» che si era schierato
contro l´accesso di qualsiasi mezzo di trasporto: «L´isolamento dell´Alpe
Veglia - aveva detto - deve diventare un valore aggiunto. Per chi ama la
montagna due ore di salita non sono un problema. Le merci vanno affidate ad una
teleferica leggera, senza correre il rischio che si riversino incontrollate
folle di turisti». Questa intransigenza non piace nemmeno al vice - presidente
dell´Ente Parco Pasquale Folchi: «La nostra istituzione ha già un Piano d´area
approvato e andremo avanti per quella strada. L´obiettivo è creare reddito
senza che il parco diventi Disneyland, altrimenti la gente scende a valle. Tocca
a noi assumere un ruolo educativo. Se i comportamenti fossero corretti le aree
protette non avrebbero ragione di esistere». Dopo l´esperienza di quest´estate
che ha visto il Veglia privato della strada, messa fuori uso dall´alluvione,
che consente gli approvvigionamenti agli alberghi, Piretti vuol fare in fretta:
«Quella strada è pericolosa e va studiato un assetto definitivo. In ogni caso
l´accesso sarà vietato ai mezzi privati». Oltre alla messa in sicurezza della
strada con una galleria che eviti i punti pericolosi, è allo studio anche la
possibiltà di realizzare una funivia. «Noi - dice Piretti - abbiamo chiesto
alla Regione una conferenza dei servizi per discutere in maniera definitiva qual
è la soluzione migliore. Se non risolviamo in fretta il problema dell´accesso
non c´è alcun imprenditore disposto a investire». Tra i progetti imminenti,
la ristrutturazione dell´albergo Monte Leone, 70 posti letto. Prossime
scadenze, un parcheggio interrato a San Domenico.
Filippo Rubertà