La Stampa 04/12/2002

MARCO ZACCHERA RELATORE DEL DISEGNO DI LEGGE

«Domodossola sarà il fulcro della Convenzione delle Alpi»
Confermato l´arrivo della banca dati internazionale «Dubito sull´applicazione delle normative generali»

DOMODOSSOLA
La banca dati dell´intera Convenzione delle Alpi avrà sede a Domodossola. Lo conferma l´onorevole Marco Zacchera (An) che è stato relatore alla Camera, per il suo partito, nella discussione sul disegno di legge per la «Ratifica ed esecuzione dei protocolli di attuazione della Convenzione Internazionale delle Alpi», legge che è in pratica la sommatoria di 12 decreti internazionali sottoscritti da tutti i paesi dell´arco alpino. Atti riuniti in un´unica convenzione che vuole normalizzare la situazione dell´intero arco alpino, dal principato di Monaco alla Slovenia. Nella discussione alla Camera è stato confermato che in Ossola verrà dislocata la banca dati. «Domodossola diventa così il posto più importante, in Italia, dove saranno raccolti e archiviati i tutti i dati relativi alle Alpi: da come stanno i ghiacciai alle precipitazioni atmosferiche. Un centro che permetterà di svolgere un ruolo importante riguardo l´applicazione della Convenzione» aggiunge Zacchera, che ha colto l´occasione per esternare i suoi dubbi sull´applicazione di questi principi generali. Dice Zacchera: «I decreti, che si occupano di trasporti, agricoltura, foreste, ambiente, ecologia, vanno a normare situazioni diverse da paese a paese, anche se è positivo che, per la prima volta, le Alpi diventino un soggetto rilevante per tutti i paesi». Un esempio su tutti. «Mentre la Convenzione spiega come dovrebbero essere le caratteristiche di un´abitazione montana - aggiunge il parlamentare - i piani regolatori dei comuni risultano non adeguati. Voglio vedere come sarà possibile giungere ad una normalizzazione». Tra le preoccupazioni esternate da Zacchera, presidente della delegazione italiana all´Ueo che ha Parigi ha discusso dell´allargamento a Est della Nato, il protocollo dei trasporti. «D´accordo si debba difendere le Alpi e non permettere altre vie di attraversamento - spiega - ma l´Italia si raggiunge via mare o attraverso le Alpi: se non abbiamo sistemi celeri di comunicazione col resto dell´Europa saremo tagliati fuori. Si tratta così di realizzare opere pubbliche nel rispetto dell´equilibrio idrogeologico ed ambientale. Per questo ho chiesto al Governo di impegnare maggiori risorse per il settore montano. Anche perché per le province come la nostra, o quelle di Belluno e Sondrio, gli investimenti siano un decimo di quelli dell´Alto Adige. E questo non è giusto».

Renato Balducci

 

 

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