La Stampa27/1/2002

DOMANI AL CENTRO VISITE PARCO VEGLIA-DEVERO

Guide del Piemonte Assemblea a Crodo

CRODO
«I problemi e le prospettive di chi va in montagna per professione»: sono gli argomenti che verranno trattati domani nell'assemblea annuale delle guide alpine del Piemonte che si svolge al Centro visite del Parco Veglia-Devero di Crodo. Ai lavori, che avranno inizio alle 14, partecipano oltre 150 professionisti dell'alpinismo piemontese. L'assemblea sarà condotta da Alberto Re. A far gli onori di casa ci saranno il presidente del Gruppo Guide Val d'Ossola, Carlo Tabarini, ed il presidente dell'Ente Parco Veglia-Devero, Marco Piretti. La riunione si svolge sempre in località diverse. «Quest'anno - dice Tabarini - ci siamo resi disponibili ad ospitarla noi ossolani e approfitteremo di questa occasione per far conoscere ai colleghi le nostre montagne». Al centro del dibattito tutte le novità che riguardano l'andare in montagna. Osserva Tabarini: «Questo è un mestiere antico. Da noi in Ossola furono i cacciatori di camosci ad accompagnare per primi, su cime impossibili, ricchi turisti inglesi e appassionati che arrivavano dalla città. Oggi la professione è cambiata: oltre a portare in giro i clienti le guide organizzano corsi di avvicinamento alla montagna, trekking e spedizioni all'estero». L'Ossola ha una grande tradizione di guide alpine, a partire da fine '800: il primo a cimentarsi con questa attività fu Lorenzo Marani di Antronapiana che salì 89 volte sul Pizzo Andolla; dopo di lui vennero Vittorio Roggia, che esplorò le cime del Veglia, e Corrado Zertanna «re della Val Formazza». Nel 1888 fu costituito il Gruppo Guide Ossola, ancora oggi esistente, che raccoglie la storia dell'alpinismo nostrano di cui Mattia Zurbriggen, di Macugnaga, che scalò per primo l'Aconcagua in Argentina, fu uno dei suoi massimi esponenti. Alle guide guarda con particolare attenzione l'Ente Parco Veglia-Devero. Dice Piretti: «E' una professione importante per la promozione del turismo alpino e la creazione di occasioni di sviluppo in montagna».

f. r.

 

 

 

 

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