La Stampa 06/11/2002

CARNI DI QUALITA´

La piemontese conquista l´Ossola

Sono tutti pascoli a ridosso della Val Grande, quelli che integrano l'alimentazione dei bovini da carne. C'è il meglio della produzione italiana nelle stalle dell'Ossola. Piccoli allevamenti ma con una qualità indiscutibile: la «razza piemontese». «Si ricava una carnemagra, con fibbre sottili, tenera, piena di sapori», dice Ettore Besana, vice presidente degli allevatori del Verbano Cusio Ossola. Una qualità riconosciuta anche dal successo che la «piemontese» ha in tutto il mondo. In Ossola vengono allevati circa 200 capi l'anno distribuiti in tre aziende: la Cooperativa Piaggino di Montecrestese, la Titani di Re e la Bornieri di Malesco. Tutte e tre hanno gli spacci per la vendita, quindi può essere acquistata sul posto. Cominciano a farne largo uso anche molti ristoranti del territorio che sempre più spesso la indicano nelle loro carte. Allevano capi di «Piemontese» anche piccole aziende a conduzione famigliare dove è anche facile trovare altre tripologie come le «pezzate rosse». Altra prelibatezza da gustare è il «Capretto della Val Vigezzo», razze ibride ma con l'obbligo di rispettare le regole che conferiscono al prodotto la tipicità. Non deve pesare più di 12 chilogrammi e deve essere alimentato con latte di capra come indicato dal disciplinare che tutela il marchio istituito nel 1989. Ancora a livelli strettamente famigliari gli allevamenti dei maiali che devono essere fortemente integrati con carni che arrivano da fuori per quelle produzioni di nicchia come il «prosciutto della Val Vigezzo», o la «mortadella ossolana» che stanno avendo molto successo. Un prodotto, quest´ultimo, che si sposa alla perfezione con il pane nero, uno dei punti di forza della gastronomia ossolana.

 

 

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