La Stampa
- 1/10/2002
Sostegno alla montagna, dovere costituzionale
Il discorso di Lido Riba alla manifestazione della
Libera Repubblica «Con le popolazioni alpine abbiamo ancora un debito da
saldare»
DOMODOSSOLA
Ha ricordato i protagonisti della straordinaria stagione che ha portato libertà
e democrazia all´Italia. Poi Lido Riba, vicepresidente del Consiglio regionale
a Domodossola come oratore ufficiale per l´anniversario della repubblica
partigiana, ha sottolineato con forza il diritto dei territori al proprio
sviluppo. Un principio di grande modernità affermato dalla Resistenza ma anche
dalle popolazioni che oggi vogliono continuare a vivere in montagna. Una scelta
sempre più difficile. «Conosciamo la storia del Dopoguerra - ha detto Riba -
Se è vero che la Resistenza non sarebbe stata possibile senza la montagna
neanche la ricostruzione, il `miracolo economico´ sarebbe stato possibile senza
quell´esercito di braccia che dalle vallate del Piemonte, dalla Lombardia, dal
Veneto affluvia verso le fabbriche del fondovalle e della pianure. Così il
debito del Paese verso i popoli alpini non solo non è stato saldato ma è
aumentato drammaticamente. Questo è l´anno della montagna. Non sottovaluto
quanto è stato fatto in questi anni almento per rallentare la tendenza. Ma
realisticamente dobbiamo misurare il limite dei risultati, l´enorme distanza,
in termini di redditi, possibilità economiche e qualità della vita che
intercorre tra pianure e montagne».
Riba ha esortato dunque gli amministratori a sostenere lo sviluppo delle aree
montane «come un nostro dovere costituzionale verso popolazioni e territori ai
quali in larga parte dobbiamo libertà e sviluppo del nostro Paese e del
Piemonte in particolare».
f. r.
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