La Stampa - Sabato 14 Aprile 200
Ieri a San Domenico di Varzo convegno
sullo sviluppo del comprensorio
Devero, sinergie per il rilancio
Accesso al Veglia e impianti fra le priorità
VARZO
E’ il turismo la risorsa che può rappresentare la via di sviluppo, possibile
e duratura, per la valle Divedro. Punta di diamente del sistema, il comprensorio
Veglia-Ciamporino-Devero. C’è però bisogno di interventi strutturali e,
soprattutto, di sinergie fra soggetti pubblici e privati che muovano
investimenti redditizi e compatibili con l’ambiente. Proprio la natura, oltre
che elemento primario, deve diventare il «valore aggiunto» del territorio
contro spopolamento e crisi economica. Idee e progetti non mancano, ma per
cogliere appieno ogni opportunità bisogna trasformarli da subito in energie
operative. Amministratori e forze imprenditoriali concordano. Ed è appunto una
ritrovata comunione d’intenti la novità emersa nell’incontro-dibattito,
promosso dal Comune di Varzo, che si è svolto ieri mattina all’albergo
Cuccini di San Domenico. Ai lavori, presieduti dal sindaco Bruno Stefanetti e
dall’assessore comunale al Turismo Marco Bardinelli, sono intervenuti il
presidente della Provincia Ivan Guarducci e l’assessore regionale al Turismo
Ettore Racchelli. Erano inoltre presenti il vicepresidente del Distretto
turistico Roberto Rebecchi, il presidente dell’Ente Parco Marco Piretti,
l’assessore provinciale Arturo Lincio, sindaci e rappresentanti di comuni e
comunità montane.
Filo conduttore del convegno, la relazione presentata dall’assessore
Bardinelli che, dopo aver denunciato la «preoccupante difficoltà economica
della valle Divedro», con un calo demografico che supera ormai il 9,2 per cento
ed elencato fra le cause principali la deindustrializzione dell’Ossola,
l’automazione delle centrali Enel e la sempre maggiore dipendenza dai trend
del confinante Cantone Vallese, ha illustrato i «segmenti» da valorizzare. Con
natura, parchi, siti archeologici e aree museali, un posto di rilievo va allo
sci, asse portante del turismo invernale con un «domaine skiable» da inserire
in un piano di sviluppo integrato di San Domenico-Ciamporino. Come primo
intervento viene proposto un progetto da 11 miliardi che comprende centro del
fondo e seggiovie, individuando Regione, Provincia, Comune e Comunità montana
fra i possibili finanziatori.
L’assessore regionale Racchelli, riconfermando attenzione alle ipotesi di
fattibilità, ha voluto ricordare gli interventi già avviati e anche che «ogni
investimento va comunque inquadrato in un ’sistema Piemonte’ che è come un
grande mosaico. E la valle Divedro, assieme a Ciamporino e alle aree protette di
straordinaria bellezza, potrebbe avere ad esempio un forte appeal internazionale
anche con il recupero del patrimonio architettonico rurale dismesso per creare
un ’albergo all’aria aperta’».
Dal canto loro il presidente Guarducci e l’assessore Lincio hanno rammentato
il piano di sviluppo del comprensorio deliberato l’anno scorso dalla giunta
provinciale. Della ritrovata volontà di azioni sinergiche si è compiaciuto il
sindaco Stefanetti, anche come presidente della Comunità montana. Fattore
catalizzante del sistema laghi-montagna, che necessita di massicce promozioni,
potrà essere il Distretto turistico.