La Stampa - Domenica 15 Aprile 2001
A Trasquera ancora 40 sfollati che rischiano di non poter più tornare alle loro case, Bugliaga è sempre isolata
Al voto nei centri alluvionati
Macugnaga chiede collegamenti
sicuri
Adriano Velli
TRASQUERA Un voto per la ripresa a Macugnaga e Trasquera, due Comuni
duramente colpiti dall’alluvione dello scorso Ottobre e ancora alle prese con
grossi problemi. I 288 elettori di Trasquera, piccolo centro a ridosso dele
confine Svizzero, sono chiamati alle urne il 13 Maggio in seguito allle
dimissioni della maggioranza dei consiglieri, che avevano provocato il
decadimento del sindaco Gianfranco Baudin, proprio per alcune polemiche sorte in
paese sulla distribuzione degli aiuti alle persone danneggiate dagli eventi
alluvionali. Il commissario straodinario dottor Gaetano Losa ha dovuto
affrontare una lunga serie di emergenze.
A Trasquera ci sono ancora quaranta persone sfollate, 17 nuclei familiari della
frazione Schiaffo che non sanno ancora se e quando potranno rientrare alle loro
abitazioni, minacciate dal vasto smottamento franoso che aveva cancellato la
casa di Carlo Nanzer, unica vittima dell’alluvione nell’Ossola. Sono quasi
tutti sistemati in seconde case momentamente disabitate, alcuni hanno trovato
ospitalità resso familiari o conoscenti. «Proprio in questi giorni- ha
dichiarato il commissario straodinario- è stata completata l’installazione
degli strumenti di monitoraggio, sensori e centraline di rilevamento, della
frana. L’operazione è stata purtroppo condizionata dalle condizioni
climatiche invernali e dalla neve ancora presente in quota. Con il gelo, lo
smottamento non ha comunque dato problemi. Dall’esito dei controlli dipenderà
la possibilità degli sfollati di rientrare alle loro case». E’ sempre
isolata la frazione di Bugliaga, dove si trovano due famiglie di agricoltori con
il bestiame. L’amministrazione provinciale ha chiesto il finanziamento per il
ripristino del collegamento. Ma anche la gippabile che da San Domenico sale al
Veglia, interrotta in più punti, è quasi interamente nel territorio di
Trasquera. Il commissario straordinario ha inoltrato la richiesta di
finanziamenti per la sistemazione delle frane che impediscono l’accesso al
Veglia. Ma anche qui, finora non si è riusciti a intervenire per la neve, i
margini per salvare la stagione sono sempre più stretti. Si spera che i lavori
possanno essere eseguiti, sotto la diretta responsabilità dei sindaci, con i
criteri di somma urgenza previsti dall’ordinanza della Protezione Civile per
il ripristino di condizioni di sicurezza nelle zone colpite dall’alluvione.
Una situazione che spiega la candidatura a sindaco di Trasquera dell’assessore
provinciale alla protezione civile Arturo Lincio che non avrà antagonisti dopo
la ricusazione della lista di Andrea Seraiocco che aveva solo otto candidati.
La nuova amministrazione di Macugnaga dovrà invece affrontare con assoluta
priorità il problema della cronica precarietà delle comunicazioni con la
stazione alpina. Subito dopo Pasqua, dovrebbe essere convocata la conferenza dei
servizi per il via definitivo ai lavori della nuova galleria che garantirà il
collegamento stradale con Macugnaga, evitando il vasto movimento franoso del
monte Ruby, nel territorio di Ceppomorelli. C’è il progetto ed è sicuro il
finanziamento di circa settanta miliardi. Nei giorni scorsi c’è stato un
sopralluogo dei tecnici dell’Anas e la provincia ha già individuato i
possibili siti per collocare il materiale di risulta degli scavi. Ci vorranno
però più di due anni per realizzare il nuovo tunnel. Gli amministratori
anzaschini hanno perciò sottolineato l’esigenza di rendere più sicuro e
stabile l’attuale variante che dovrà garantire ancora per parecchio tempo il
collegamento con la principale stazione alpina del Vco.