La Stampa - Martedì 5 Dicembre 2000

 

E’ stato inaugurato ieri sera al Collegio Mellerio-Rosmimi di Domo dal vescovo Corti e dal rettore Zaninelli il «Centro Studi per lo sviluppo»
L’Ossola entra in rete con l’Università Cattolica

Ricerca e formazione al servizio del territorio, anche via satellite

Pietro Benacchio
DOMODOSSOLA Da Rosmini al futuro, nel segno della continuità e dell’innovazione. Con questo spirito si è inaugurato ieri sera al collegio Mellerio-Rosmini di Domo, presenti il vescovo Renato Corti e il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Sergio Zaninelli, il Centro studi val d’Ossola.
Unico in Piemonte e inserito fra i tredici poli decentrati per lo sviluppo che l’Ateneo milanese sta aprendo in Italia, è un centro di promozione culturale al servizio del territorio che proietta il Vco nel Terzo Millennio con proposte formative e di ricerca applicata che, oltre a docenti e professionisti di chiara fama, si avvarranno dei più sofisticati strumenti tecnologici, da Internet ai collegamenti satellitari.
Domodossola entra così in rete con le quattro sedi nazionali della «Cattolica» e le Università partner in Europa e nel mondo, per condividerne, assieme agli altri dodici centri in Italia, progetti e risorse. A testimoniare l’importanza dell’iniziativa, ieri sera sono intervenute le massime autorità, fra cui il prefetto Maria Fiorella Scandura, il presidente della Provincia Ivan Guarducci, i parlamentari Marco Preioni e Marco Zacchera, il sindaco della città Mariano Cattrini. A sottolinearne valenza transfrontaliera e obiettivi comuni, dalla Svizzera è giunto il rappresentante del governo vallesano Gustavo Snider. Impegnato a Bruxelles per la Nato, il ministro della Difesa Mattarella ha inviato un messaggio, così come l’ex Capo dello Stato Francesco Cossiga e altre personalità.
A fare gli onori di casa, con il padre provinciale dei Rosminiani don Vito Nardin, è stato il presidente del Centro studi Val d’Ossola, Federico Brustia. Hanno accolto una folta rappresentanza di amministratori pubblici, parroci, cittadini, esponenti dell’imprenditoria e della scuola. Il rettore Zaninelli ha parlato di «impresa culturale» che deve sapere interagire con le società locali, interpretarne le esigenze e dare riposte per la crescita delle persone e dell’ambiente. Temi ripresi dal vescovo Corti, che ricordando la tradizione e la forza del pensiero rosminiano, ha parlato di «bene prezioso per l’Ossola» e ribadito l’indispensabilità della formazione permenente.
Il Centro studi, che nasce da una sinergia no profit che coinvolge padri rosminiani, vicariato diocesano, soggetti pubblici e privati, è già pronto a raccogliere la sfida. Tra le prime attività, è in calendario per l’ 1 febbraio, una conferenza del professor Giacomo Vaciago, ordinario di Politica economica alla «Cattolica» sul tema «Dall’Europa alla val d’Ossola: lo sviluppo locale dopo l’Euro». Altri noti docenti animeranno la «scuola di formazione all’impegno sociale», mentre il professor Antonio Ballarin, ordinario di Fisica ambientale, dirigerà un corso di formazione in scienze ambientali.