La Stampa -  Martedì 19 Dicembre 2000

 

Appena eletto, il segretario di Forza Italia lancia una proposta

«Ampliamo i confini del Vco»

Perplessi gli amministratori cusiani

OMEGNA
Una nuova politica sociale e del territorio, ospedale nuovo per risolvere i mali della sanità, e revisione dei confini della provincia del Verbano, Cusio ed Ossola. Appena eletto, a larga maggioranza, nuovo segretario di Forza Italia, l’omegnese Massino Nobili ha già lanciato il sasso nello stagno. Con un intervento poco politico, ma molto concreto, il nuovo ccordinatore degli azzurri del Vco ha rilanciato il dibattito su temi scottanti che non mancheranno di suscitare discussioni.
«Un partito come il nostro, che raccoglie il 40% degli elettori non può stare alla finestra, ma deve essere protagonista, stimolare il dibattito ed essere costantemente propositivo - dice il neo segretario forzista - la gente vuole delle risposte alle esigenze quotidiane e vuole vedere sapere cosa gli riserva il futuro». Un futuro che, per quanto riguarda Forza Italia, Nobili ha già delineato. A cominciare dai confini del Vco. «Ho posto al congresso la proposta di una «riflessione» su quello che potrebbe essere l’allargamento dei confini della provincia - ribadisce Nobili - come omegnese ho ben presente il problema del lago d’Orta tagliato a metà con metà comuni in provincia di Novara e gli altri nel Vco. Il Cusio unito avrebbe maggior peso sia politico che economico. Lo dimostra il fatto - prosegue il neo segretario degli azzurri - che nella realizzazione del distretto dei laghi voluta dall’assessore Ettore Racchelli c’è stata una coralità di adesioni. La mia è una proposta: mi auguro diventi oggetto di serena discussione e dibattito e non di polemica». La nuova perimetrazione coinciderebbe in pratica con il territorio dell’Asl 14. E piace a sinistra, anche se non suscita grandi entusiasmi: «Queste cose noi le dicevamo dieci anni fa - ribatte Franco Neve, sindaco diessino di San Maurizio d’Opaglio - se davvero Forza Italia crede in questo progetto faccia proposte chiare e concrete e soprattutto coinvolga da subito le organizzazioni di categoria».
La proposta lascia però perplesso il presidente della provincia di Novara Maurizio Pagani: «Trovo l’idea anacronistica per una serie di motivi: sull’argomento mi sembra si siano già abbondantemente espresse le popolazioni che hanno preferito restare con Novara - precisa Pagani - il problema però credo sia un altro e su questo posso concordare con Nobili: è necessario mettersi insieme per gestire insieme servizi che le nostre microprovince da sole non sono in grado di gestire».