La Stampa - Venerdì 29 Dicembre 2000

 

Illustrato ieri al Tecnoparco il piano provinciale di valutazione dei danni viari

Alluvione, appalti entro aprile
«Lavori secondo l’ingegneria naturalistica»

Pietro Benacchio
VERBANIA L’alluvione di ottobre ha inflitto colpi durissimi al sistema viario del Vco: soltanto per le strade di competenza della Provincia sono stati individuati ben 142 punti d’intervento e ci vorranno 103 miliardi per riparare i danni, compresi i cinque già assegnati per l’emergenza.
Tipologia e costi del ripristino che dovrà garantire condizioni minime di sicurezza per il transito sono contenuti nel piano di valutazione che la Provincia ha presentato ufficialmente ieri al Tecnoparco. E’ il documento trasmetterà alla Regione per accedere ai fondi straordinari previsti dalle ordinanze ministeriali 3090 e 3095. Novità del piano, che inquadra ogni opera in un impianto complessivo che tiene conto delle priorità del territorio con specifici lotti «funzionali» e si richiama anche alla normativa europea, è l’esplicito riferimento alla moderna ingegneria naturalistica.
«Siamo i primi in Piemonte ad offrire un piano con queste caratteristiche, anche qualitative e pensiamo proprio sia valido per una rapido accesso ai finanziamenti», ha esordito il presidente Ivan Guarducci. E rispondendo indirettamente alle critiche mosse dal centro sinistra, di fronte ad una platea di giornalisti, sindaci ed in cui sedevano anche il senatore Luigi Manfredi e il consigliere regionale Valerio Cattaneo, Guarducci ha di nuovo difeso la scelta dell’amministrazione di affidarne la stesura ad una commissione tecnico-consultiva.
«Tempi di risposta, complessità delle opere e necessità di offrire un’efficace supporto operativo ai nostri servizi in un’ottica di trasparenza - ha ribadito Guarducci - hanno portato alla delibera, che ha raccolto la disponibilità espressa a suo tempo dall’Ordine degli Ingegneri con una lettera».
E proprio l’ing. Giacomo Priotto, nella doppia veste di presidente dell’Ordine professionale e della commissione che ha redatto il piano di valutazione in tempi record (con largo anticipo sulla scadenza del 23 gennaio 2001), ieri pomeriggio ha poi illustrato nelle sue linee principali il corposo «dossier».
Il documento si apre con la ricognizione idrogeologica e la verifica delle 29 strade provinciale danneggiate, ripartite per zona: quattro nel Cusio; sette nel Verbano e diciotto nell’Ossola. In base a entità dei guasti, urgenza, costi e «accorpabilità» degli interventi si sono individuati sette lotti funzionali che riguardano le strade di valle Strona, Valle Antrona e MOntescheno, di Cheggio, Bognanco, vagna, Trasquera e Varzo-Gebbo, Baceno-Goglio per un totale di 57 miliardi e 140 milioni.
Gli altri lotti singoli, dove i lavori sono di minore entità, ammontano a 17 miliardi. Sono inoltre previste due varianti di tracciato per le strade provinciali 51 delle Quarne e 68 di valle Bognanco che comporteranno un’ulteriore spesa di 24 miliardi. In tutto, 98 miliardi e 320 milioni. Se le procedure burocratiche verrano rispettate, i lavori potrebbero già venire appaltati entro aprile e conclusi nel giro di un anno. «Elemento principale del piano, di particolare valenza tecnica e ricco di novità anche rispetto al metodo seguito finora dallo Stato e più in genarale dagli Enti pubblici per gli appalti - ha commentato l’ingegner Priotto - è soprattutto la parte che delinea la tipologia degli interventi. L’obiettivo del ripristino della sicurezza del piano viario, viene infatti inteso in senso globale, con la protezione del transito e la prevenzione dei rischi connessi. E’ una filosofia di fondo innovativa, che rompe con la prassi».
«In sostanza - ha spiegato Priotto - si privilegia la messa in sicurezza dell’area rispetto al singolo intervento di riparazione. Nel caso di crollo di un muro di controripa, ad esempio, non ci limiterà più alla semplice ricostruzione del manufatto, ma si ricercheranno anche le cause, intervenendo anche a monte con adeguate soluzioni. Il tutto, adottando le più moderne tecniche di ingegneria naturalistica, sia per i recuperi degli ambiti danneggiati, sia per i consolidamenti dei versanti prospicienti».
L’armonizzazione delle opere viene assicurata con il «Quaderno tipo degli interventi», una ricca documentazione, completa di bibliografia, che viene offerta ai progettisti come base per lo studio. Elenca fra l’altro modelli per muri «cellulari», grate in legname, barriere, tombinature, briglie selettive per i rii, valli in terra rinforzata e tombinature.