La Stampa -
Giovedì 11 Gennaio 2001
A Parma si tiene l’incontro
sul riassetto del territorio, in particolare montano, e i disalvei
Oggi il confronto dal Magistrato
del Po
Sollecitato l’avvio delle opere:
sul Toce c’è già lo studio
Renato Balducci
DOMODOSSOLA La montagna sia al centro del riassetto idrogeologico del paese
e il problema della manutenzione ordinaria dei versanti montani si trasformi in
una risposta alle necessità del territorio senza generare conflitti di
competenza: questi i temi dell’incontro in programma stamattina a Parma, alla
sede del Magistrato del Po, fra il segretario del Magispo, Ernesto Reali, e il
presidente dell’Uncem (Comuni ed enti montani), l’ossolano Enrico Borghi.
Al centro del colloquio ci saranno le modalità per il piano di riassetto
idrogeologico del bacino del Po e la definizione di meccanismi per la
manutenzione dei corsi d’acqua, con particolare riferimento alle necessità di
intervento nei territori montani.
Dice Enrico Borghi, presidente l’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti
montani: «Emerge la necessità di una stretta concertazione per far sì che la
devolution idrogeologica si trasformi in una reale risposta alle necessità del
territorio e non diventi motivo di conflitti di competenza, penalizzanti per il
territorio».
Dopo l’alluvione di ottobre s’erano levate diverse voci polemiche contro la
gestione del territorio montano, critiche indirizzate per lo più contro il
Magistrato del Po.
Il dialogo in atto con il Magispo dovrebbe smussare tutte queste contestazioni
in materia di disalvei ed arginatura dei fiumi. Dice Borghi: «Dall’incontro
spero possa uscire un quadro completo e coordinato di competenze e di risorse,
per avviare un programma di riassetto idrogeologico che tenga conto delle
necessità di far svolgere agli enti locali montani un ruolo attivo». Il
Parlamento in sede di Finanziaria ha accolto una istanza dell’Uncem disponendo
che il Magistrato del Po possa avvalersi degli enti locali per avviare gli
interventi di ricostruzione a seguito delle recente alluvione.
«Occorre quindi - aggiunge Borghi - un accordo chiaro tra Magispo e Autorità
di Bacino da un lato, Enti locali e Regioni dall’altro per avviare i disalvei
e far sì che si arrivi ad un concetto di prevenzione continua del territorio
montano, attraverso il rassetto idrogeologico affidato agli enti locali». «Sull’intera
asta del Toce esiste uno studio che è già nelle mani del Magispo e
dell’Autorità di Bacino, studio che si spera diventi esecutivo» sottolinea
il presidente della Comunità Montana Valle Ossola, Pierleonardo Zaccheo.
Intanto il 23 gennaio prossimo si terrà in Prefettura un incontro per parlare
appunto di assetto idrogeoligico, vertice nel quale gli amministratori locali
chiederanno di poter svolgere un ruolo maggiore in materia di interventi di
ricostruzione, favoriti anche dall’esperienze e dalla più
meticolosaconoscenza del loro territorio.