La Stampa - Martedì 30 Gennaio 2001
Il nuovo ente deve promuovere i territori di Laghi, Vergante e Ossola
Turismo, distretto della
discordia
Mancano solo i rappresentanti
del Verbano
Sergio Ronchi
VERBANIA Nasce tra le polemiche il nuovo distretto turistico dei Laghi, del
Vergante e dell’Ossola. Un passaggio non indolore dalle preesistenti Agenzie
di promozione turistica al nuovo organismo deputato alla promozione unitaria del
territorio era da mettere in conto. Ma non era prevedibile che i contrasti tra i
rappresentanti delle ex-agenzie turistiche si facessero aspri come accade in
questi giorni.
Ad arroventare la situazione è la mancata nomina dei rappresentanti della Aptl
del Lago Maggiore e di Mergozzo in seno al distretto nella seduta svoltasi a
Villa Fedora con i conseguenti commenti dei rappresentanti dell’Ossola e del
Cusio. «Ci accusavano di manifestare riserve verso il distretto - ha detto il
presidente dell’agenzia ossolana Ermelindo Bacchetta - e siamo stati i primi a
metterci a posto. Mi sembre che sia proprio il Verbano, che tanto ha sostenuto
il nuovo organismo, a creare i problemi più grossi». «Se si mette di mezzo la
politica - ha aggiunto il sindaco di Orta, Fabrizio Morea -, è meglio tornare
daccapo e che ciascuno si faccia la promozione a casa propria».
Affermazioni che ora vengono contestate con toni irritati da Giuseppe Federici,
presidente della Aptl del Lago Maggiore. «Il mancato conseguimento del quorum
statutario nella votazione - dichiara -, è da imputarsi all’inserimento di un
non meglio identificato disegno politico nella gestione dell’agenzia. Che è
invece regolata da norme privatistiche di cui ho costantemente difeso
l’autonomia. Volendo dare un significato politico al risultato delle
votazioni, è semmai da interpretarsi come un chiaro segnale di democrazia,
nell’ambito della quale ciascuno ha diritto di esprimere il proprio parere».
Ma è soprattutto nei confronti di Bacchetta che si alzano i toni della
polemica. «Non accetto lezioni di efficienza da parte di questo collega»
taglia corto Federici. «Per distogliere l’attenzione dal proprio operato -
aggiunge -, cerca di far leva su una normale vicenda di vita societaria più che
giustificabile. A lui è invece imputabile la sfiducia operata, dopo oltre due
mesi dalla nomina, nei confronti del perito comunicato inizialmente dal
Tribunale per la valutazione dei beni da conferire in vista della programmata
incorporazione delle Atl. Ciò ha causato un ritardo nella redazione delle
perizie necessarie per perfezionare il conferimento e la ancora mancata
comunicazione delle quote e del capitale che la Atl dell’Ossola intende
sottoscrivere indipendentemente dal risultato della perizia in corso. Mancano in
sostanza adempimenti necessari per determinare l’aumento di capitale da
operare nella prossima assemblea straordinaria». «La Atl del Lago Maggiore -
sostiene Federici concludendo la requisitoria - è sempre stata efficiente e
all’altezza del proprio compito. I fatti stanno a dimostrarlo».