La Stampa - Domenica 18 Marzo 2001

 

Intervento della Regione per garantire l’accesso alla conca alpina nella prossima estate

ALPE VEGLIA, 400 milioni contro le frane

Adriano Velli
VARZO Primo intervento della Regione per ripristinare l’accesso al parco del Veglia-Devero, il più prezioso gioiello ambientale dell’Ossola. E’ stata infatti accolta una richiesta di finanziamento della comunità montana Divedro-Antigorio-Formazza per il consolidamento di un vasto versante franoso in località Ponte Campo, lungo la gippabile che da San Domenico sale alla conca alpina. Lo ha comunicato ieri il presidente dell’Ente Bruno Stefanetti, precisando che l’intervento comporterà una spesa di circa 400 milioni. La richiesta di contributo era stata presentata sul capitolo dello sviluppo rurale ed ha ottenuto la priorità assoluta nella graduatoria Regionale. I lavori di bonifica potrebbero essere effettuati entro l’estate. La sistemazione della frana di Ponte Campo non sarà probabilmente sufficiente da sola a garantire l’accesso in sicurezza al Veglia durante la stagione estiva. Alcuni tratti della gippabile erano infatti stati cancellati dall’alluvione dello scorso ottobre. E sul percorso erano cadute altre frane. L’accesso è interrotto sia ai mezzi fuoristrada sia a chi vuol raggiungere la stupenda conca alpina a piedi. Finora non si è potuto intervenire per la neve. Il ripristino dei collegamenti per il Veglia sarà discusso in una riunione già convocata per il 23 Marzo prossimo al Tecnoparco dal presidente della provincia Ivan Guarducci che ha ricevuto una petizione di albergatori e operatori turistici. C’è il problema di garantire i rifornimenti agli alberghi e alle strutture turistiche, oltre che agli alpigiani. I tempi per salvare la stagione turistica sono strettissimi. Si è intanto completato il nuovo consiglio direttivo del parco Veglia-Devero. La Provincia ha riconfermato infatti le nomine di Marco Piretti, designato dal Cai di Varzo, per le associazioni ambientaliste e Vittorina Prima per quelle agricole. In un primo tempo, erano state revocate in seguito a un ricorso al Tar presentato dall’avvocato Piero Oldrini a nome di Legambiente, Italia Nostra, Wwf che avevano eccepito sulla mancata presentazione di idonei curricula. E non è escluso che ci siano opposizioni anche al nuovo decreto, firmato nei giorni scorsi dal presidente Ivan Guarducci. Il Consiglio dell’Ente Parco è formato da quindici componenti: Marco Pasetti, Renato Gioffi, Marco Travaglini designati dalla Regione Piemonte, Marco Piretti e Vittoria Prina nominati dalla Provincia del Vco, Pasquale Folchi, vicepresidente uscente e Aldo Prina designati dalla Comunità Montana Divedro-Antigorio e Formazza, Adriano Cordoni e Adriano Punchia per il Comune di Varzo, Elio Vincler e Andrea Angelini per il Comune di Crodo, Rigoni Attilio e Achille Lavazza in rappresentanza del Comune di Baceno, Cesare Gandolfi e Stefania Balice per Trasquera. Esce di scena il presidente uscente, Virgilio Bagnasco. Nei giorni scorsi, i Ds avevano sollecitato l’insediamento del nuovo Consiglio proprio in considerazione del fatto che il Veglia è tuttora inaccessibile e la stagione turistica è a rischio. «Ci sono in ballo investimenti consistenti - ha ricordato Marco Travaglini, confermato dalla Regione nel Consiglio del parco - a cominciare dalla ristrutturazione dell’albergo Monte Leone. Dopo anni siamo riusciti a ottenere il via libera al piano d’area, che è un po' il piano regolatore del parco. Ora non possiamo più perdere altro tempo».