La Stampa - Mercoledì 7 Marzo 2001

 

Sarà una grande società internazionale ad operare all’interno dello scalo

Domodue, la scelta sul rilancio
Previsto un centro per trasporto combinato

 

Adriano Velli
DOMODOSSOLA Importanti novità in vista per lo scalo internazionale di Domodue. Domani alle 10 nella sede della comunità montana valle Ossola è in programma un incontro fra i vertici delle divisioni infrastrutture e cargo delle Fs, dirigenti delle ferrovie federali svizzere, l’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni Francini con il presidente della commissione consiliare Marcello Dalla Pozza, i sindaci di Domo, Villadossola e Beura con gli altri amministratori della commissione territoriale permanente che si era insediata per esaminare i progetti di rilancio e valorizzazione dell’impianto. Ci saranno probabilmente anche i rappresentanti della Bls, la ferrovia privata che collega Berna al Sempione e ha sempre considerato strategico il transito di Domodossola.
Dovrebbe essere annunciato l’accordo per un incremento del traffico merci nello scalo fra le Fs e una grande società di trasporti internazionali che opera principalmente lungo la direttrice Nord- Sud, con rete di filiali in Europa. La società interessata, di cui non è stato fatto ancora il nome, effettua già circa 36 mila spedizioni all’anno nel traffico combinato. Quindicimila passano per il Brennero, attraverso Verona, le altre interessano la Svizzera. Da qui, la scelta di Domodue come secondo polo logistico.
«Dopo numerosi sopralluoghi in varie zone d’Italia- si legge infatti nella proposta della società- il nostro interesse si è concentrato sullo scalo di Domodue dove vorremmo realizzare al più presto possibile i nostri traffici, anche con l’intento di trasferire maggiori quote di trasporto dalla strada alla rotaia». Il progetto porterebbe trecentomila tonnellate di merci all’anno in più a Domodue. Nel Duemila nello scalo merci ossolano c’è stato un ulteriore calo dei volumi di traffico rispetto al 1999, che già era stato un anno nero. I dati sono stati sicuramente influenzati dalla prolungata interruzione delle ferrovia del Sempione durante l’alluvione che ha determinato un crollo del traffico del trenta per cento e dai lavori nelle gallerie fra Varzo e Iselle per il nuovo corridoio Huckepack. Una situazione che ha ulteriormente accentuato la sottoutilizzazione dello scalo di confine dove ormai si movimentano meno di quattro milioni di tonnellate di merci all’anno contro una potenzialità di nove. E che aveva indotto l’assessore provinciale Giovanni Francini a lanciare nel Gennaio scorso un ultimatum alle ferrovie per la rivitalizzazione dell’impianto.
Ora sembra che, dopo mesi di trattative e incontri tecnici, l’accordo per un nuovo centro di trasporto combinato sia imminente. Gli effetti sull’occupazione e altri particolari sulla collaborazione fra la nuova società di trasporti internazionali e le Fs saranno illustrati in una conferenza- stampa prevista per mezzogiorno.