La Stampa - Sabato 11 Novembre 2000

 

A Trasquera il commissario prefettizio
L’ex maggioranza: «Il sindaco osteggia la collaborazione»


TRASQUERA
«Non posso dare i recapiti telefonici degli amministratori, non ne ho l’autorizzazione». E’ gentile ma decisa l’impiegata del municipio di Trasquera che risponde al telefono. Una risposta che è emblematica del clima delicato e difficile che si respira nel piccolo comune ossolano dopo il colpo di scena della sfiducia al sindaco Gianfranco Baudin, costretto a lasciare dalle dimissioni di sette consiglieri di maggioranza. Ieri il prefetto Maria Fiorella Scandura ha disposto la sospensione del Consiglio comunale ed ha nominato il dottor Gaetano Losa commissario per la gestione provvisoria del Comune.
Trasquera vive così un altro momento difficile dopo l’incubo dell’alluvione. Proprio qui si è verificata l’unica disgrazia in quei giorni di maltempo: la morte di Carlo Nanzer, 56 anni, spazzato via con la sua casa da una frana nella frazione di Schiaffo. La crisi in Comune matura quasi certamente per contrasti successivi ma conseguenti ai momenti di emergenza vissuti in paese.
L’atto di dimissioni di sette consiglieri, prima fedeli a Baudin, fa decadere l’amministrazione dopo un anno e mezzo di governo: Baudin nella primavera 1999 era succeduto a Geremia Magliocco, piegato grazie ad una manciata di voti, una decina, raccolti in più nel neo eletto.
Cosa ha portato alla spaccatura? Nel comunicato emesso ieri dai sette dimissionari si parla di «discordanze tra le opinioni dei consiglieri in merito alla soluzione di problemi amministrativi e le decisioni assunte autonomamente dal sindaco. Abbiamo ritenuto il comportamento del sindaco accusatorio e polemico, tale da osteggiare la collaborazone indispensabile per proseguire l’importante impegno».
Il consiglio comunale aveva già vissuto qualche travaglio con le dimissioni di altri due consiglieri, uno di maggioranze e uno di minoranza. Patrizia Lorenzone, in lista con Baudin, aveva affidato ad uno scritto i perchè di questa decisione. «Spero che le mie dimissioni facciano riflettere -aveva scritto -. Mi sono sentita costretta a dimettermi perchè non è con la menzogna e con vecchi rancori che si governa un paese dove vive gente semplice ma non per questo stupida o arretrata».
Il più stupito dalla dimissioni si dice Gianfranco Baudin, il sindaco. «Non ho nulla da dire -sottolinea- ma sono sorpreso. Aspetto anch’io il comunicato dei dimissionari per capirci qualcosa».