La Stampa -  Domenica 26 Novembre 2000

Il maltempo ha inferto altri colpi all’Ossola ferita, ma ci sono segnali positivi per la viabilità

A Trasquera e Bognanco ancora 70 sfollati

«Il ministro Nesi verrà in auto a Macugnaga il 5 dicembre»

 

Pietro Benacchio
DOMODOSSOLA Frane e allagamenti nelle vallate del Cuneese e in Liguria, dove ci sono stati anche dei morti. Il maltempo continua a flagellare le regioni del Nord e in Ossola, ancora ferita dall’alluvione di metà ottobre, soltanto nelle ultime 36 ore sono caduti oltre 150 millimetri di pioggia che hanno provocato ulteriori danni. In valle Bognanco una frana ha interrotto la strada comunale tra San Lorenzo e Moraso, in parte già rimossa. Un altro smottamento si è verificato sulla provinciale che da Premosello sale a Colloro: per il ripristino ci vorranno ancora un paio di giorni, nel frattempo i collegamenti tra i paese e la frazione vengono assicurati con una «navetta» attraverso il passaggio provvisorio che è stato subito aperto.
Da ieri sull’intera zona è tornato a risplendere il sole e la schiarita ha permesso di portare avanti i lavori nei numerosi cantieri disseminati nelle valli colpite. Agli interventi per la viabilità si aggiungono i problemi degli sfollati. A Trasquera, dove la provinciale è transitabile a fasce orarie, 69 persone residenti nelle frazioni Schiaffo, Chiezzo e Casali che hanno avuto le abitazioni danneggiate non sono ancora potute rientrare e da più di un mese sono ospiti di parenti o amici.
Identica situazione a Bognanco per le tre famiglie evacuate dalle loro case in frazione Boco, dove la Regione ha già stanziato 1 miliardo e 300 milioni per i lavori di pronto intervento destinati al consolidamento della zona con micropali e muretti di sostegno. Ed è di nuovo isolata la frazione di San Marco, che accoglie una comunità di recupero per tossicodipendenti: sulla strada di accesso, già oggetto di lavori per un piccolo tombino, sono cadute tre piccole frane; l’abitato è comunque raggiungibile percorrendo a piedi un tratto di circa un chilometro. «Nel nostro territorio - dice il vicesindaco di Bognanco Adriano Pellanda - stanno già operando quattro imprese, ma il maltempo rallenta notevolmente i lavori».
In Valle Anzasca, tecnici e operai delle imprese e dell’Anas continuano lavorare a pieno ritmo per relizzare la pista alternativa alla statale del Rosa nel tratto di Ceppo Morelli che strapperebbe Macugnaga dal lungo isolamento. La stazione alpina ai piedi del Rosa, dove è attivo il Centro operativo comunale, viene tuttora rifornita con elicotteri e, due volte la settimana, con il camion della Protezione Civile.
L’altro pomeriggio c’è stato un sopralluogo sull’intero versante dei sindaci di Macuganaga, Tiziano Iacchini e Ceppo Morelli, Livio Tabachi, con gli ingegneri Paolucci dell’Anas ed Ercoli delle Opere Pubbliche. «Si sono individuate alcune soluzioni tecniche che, a meno di clamorosi imprevisti - dice Iacchini - permetteranno di aprire la strada in tempo per il ponte dell’Immacolata e salvare così la stagione turistica. La data prevista è il 5 dicembre e il ministro Nerio Nesi mi ha assicurato che verrà di persona a verificare l’esecuzione dell’opera. Un segnale importante, anche per ridare fiducia alla gente in vista delle vacanze natalizie. Si tratterà comunque di un’apertura temporanea. Quattro o cinque giorni dopo, infatti - precisa il sindaco di Macugnaga - la strada-bypass si chiuderà di nuovo per essere riconsegnata alle imprese in modo da garantire la piena transitabilità, stavolta più duratura, a ridosso di Natale e in tempo per accogliere i flussi turistici di fine anno».
A metà dicembre l’Anas dovrebbe inoltre riconsegnare alla circolazione, attraverso una variante provvisoria, anche la superstrada del Sempione nel tratto di Masera, dove la furia del Toce aveva letteralmente spazzato via la carreggiata: una soluzione attesa soprattutto da quanti devono raggiungere le valli Antigorio-Formazza e sono ora costretti a compiere un tortuoso aggiramento attraverso le provinciali.