La Stampa - 23/11/2002

La provincia del Verbano Cusio Ossola vanta gli unici collegamenti diretti del Piemonte, stradali e ferroviari, con la Svizzera

Sempione, dai romani ai moderni Tir
La via prediletta da Napoleone attende nuovi interventi

DOMODOSSOLA

Un itinerario tra gioie e dolori ma sempre pieno di fascino quello offerto dalla Statale del Sempione da due secoli una via di comunicazione fondamentale per raggiungere il nord Europa. Un percorso che ha avuto fortune alterne a seconda delle vicende politiche ed economiche del Vecchio continente. Comunque una strada sempre attuale e necessaria, nonostante la scarsa attenzione prestatele. Negli anni '60 e '80, la sua importanza era scemata a mano a mano che venivano realizzati i tunnel del Monte Bianco, del San Bernardo, del Gottardo e del San Bernardino. Ora, però, quando queste grosse gallerie sono chiuse rimane una valvola di sfogo fondamentale per il traffico delle merci e delle automobili per andare oltre le Alpi attraverso il Passo del Sempione. La frequentazione è cresciuta con la realizzazione dell'autostrada fino a Gravellona Toce e la possibiltà di proseguimento in superstrada fino a Varzo. Potrebbe crescere ancora di più se il fondo non fosse tenuto malissimo, se le pozzanghere fossero più contenute, se la segnaletica fosse curata. Da anni mancano cartelli, staccati dal vento, di notte per l'assenza di strisce bianche si fa fatica a distinguere la sezione della strada. L'alluvione del '2000 ha portato via un pezzo di statale che non è mai stato ripristinato. All'uscita della galleria che porta a Varzo c'è il caos per via dei lavori fermi da tempo. Più su verso la frontiera la strada si stringe tra le gole di roccia che ogni tanto scaricano massi pesantissimi. Poi si arriva in territorio svizzero e tutto diventa più facile anche se le salite sono in forte pendenza. C'è sempre, però, un grande incentivo a percorrerla nonostante queste sofferenza per gli ambienti che si incontrano e per il fascino che traspira dalla sua storia. Il tracciato per come appare oggi l'aveva definito Napoleone Bonaparte, all'inizio dell'800, per collegare Milano a Parigi. La storia della statale del Sempione inizia, però, molto più in là nel tempo. Già nel 196 dopo Cristo i Romani passavano attraverso il Passo del Sempione per i loro traffici commerciali nell'Alto Rodano o per le loro spedizioni militari. Di questo c'è una testimonianza sulla «Lapide di Vogogna» che parla di lavori di sistemazione della strada. Nel 1321 furono redatti i primi statuti che disciplinavano il transito delle merci resi indispensabili per i ricorrenti conflitti con il vicino Cantone Vallese. La sua importanza è tuttavia cresciuta a mano a mano che si moltiplicavano gli scambi commerciali tra l'Italia ed il Nord Europa. Sul finire del 1600 esisteva già il servizio postale tra Milano e Ginevra. E' stata comunque l'era napoleonica a consacrarla come grande via di comunicazione e come opera che ha decretato anche il trionfo dell'ingegneria italiana con i cinquanta ponti costruiti da Arona a Gabi. Nel 1805 anno della sua messa in funzione veniva percorsa da una piccola diligenza che portava due persone più la posta.

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